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Tutto comincia
con un intreccio
UN PERCORSO LUNGO 30 ANNI INIZIA IL VIAGGIO
Si formano trame
sempre diverse
RICCO DI LINEE E DI COLORI IL VIAGGIO CONTINUA
Luci e ombre
si rincorrono
IN BILICO NELLO SPAZIO IL VIAGGIO CONTINUA
In un continuo
gioco prospettico
IMMERSO IN DIMENSIONI IMMAGINARIE IL VIAGGIO CONTINUA
Verso intrecci
ancora da scoprire
UN PERCORSO CHE NON FINIRÀ MAI RINCOMINCIA IL VIAGGIO
ARTISTA

Sono nata nel 1964 a Monza dove tuttora vivo e lavoro. Il mio primo approccio col mondo dell’arte è avvenuto molto tempo fa: sin da piccola ho coltivato la passione per il disegno, e a piccoli passi mi sono avvicinata alla pittura figurativa. Presto ho capito che…

IL LABIRINTO
SI CREA
LA SUA STRADA

GLI ESORDI

Creatività, curiosità e tanta passione mi portano a frequentare corsi di disegno, pittura e modellazione dell’argilla.

LE STRADE SPERIMENTALI

Il mio percorso espressivo parte dalla rappresentazione figurativa per approdare poi intorno al 2010 verso una sperimentazione geometrica. Inizialmente modellato nell’argilla, e poi anche dipinto sulla tela, l’intreccio prende la sua forma.

L'AFFERMAZIONE DELL'INTRECCIO

Ricerca della tridimensionalità, dell’illusione, del volume e la sfida di creare prospettive sempre diverse sono i punti di riferimento che inseguo per realizzare le mie trame.

L'AFFERMAZIONE DELL'INTRECCIO

LE SERIE 'OBLIVION', 'BROKEN' E 'VISION'

OBLIVION

“Un gioco di tensioni fra trame di ricordi che prendono forma sul buio dell’oblio, nei silenzi di uno spazio…

BROKEN

“Costruzioni modulari in sospeso, che attendono un’interpretazione, per dare una narrazione al passato o una possibilità al futuro.”

VISION

“Panorami immaginati per gioco e dipinti per sfida, dove immergere lo sguardo e proiettarlo oltre l’abitudine.“

TRAME E LABIRINTI

LE COLLEZIONI ⸺ Intrecci dal 2011

OLTRE LE TELE

MONILI, SCULTURE E PROGETTI

GALLERIE & ASSOCIAZIONI

PRESTIGIOSI
RICONOSCIMENTI

• Selezioni
• Segnalazioni
• Premiazioni
• Opere in permanenza
+ 50 mostre (Personali e Collettive)
+ 30 Riconoscimenti e Premi
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TESTO CRITICO DI

FLAVIA MOTOLESE

Mostra personale “ESCAPES” a cura di Flavia Motolese

– SATURA Palazzo Stella Genova –

La concezione di spazio assume nuove regole nella visione di Silvia Brambilla: non ci sono coordinate che limitino il disporsi della figurazione, la costruzione allude ad un’espansione potenzialmente infinita, mentre le traiettorie diventano un sottile ed elegante gioco di tensioni prospettiche. Lo sguardo rimane sospeso in una dimensione immaginaria, in cui sono escluse le convenzionali nozioni spaziali, è l’invenzione a scandire l’intersecarsi delle linee, il loro proiettarsi vertiginoso e l’interazione tra pieno e vuoto. Silvia Brambilla riesce ad infondere alla materia valori luministici opalescenti e lievi che conferiscono il senso della mutevolezza così come le minute vibrazioni segniche determinano una dinamica formale nelle campiture. L’ambiente è attraversato da intrecci modulati sulla dicotomia cromatica oltre i quali una percezione instabile del vuoto sembra oltrepassare i limiti del reale per aprirsi verso una vastità imponderabile soffusa di luce. Il valore strutturale è reso aereo dalla percezione virtuale di prospezioni spaziali improbabili, ma possibili. Il rigore costruttivo a cui si attiene l’artista determina un perfetto equilibrio tra elementi geometrici ed informali fino a raggiungere il limite plausibile della fisicità della materia. Lo sguardo viene proiettato oltre sé stesso, obbligato dalle divergenze e convergenze delle diagonali a scrutare, in attesa di improvvise epifanie, quello spazio interno misterioso che ci attrae con forza magnetica. Il respiro dialettico della composizione agisce sulla duplice componente della percezione visiva e su quella soglia poetica tra dato esperienziale oggettivo e coinvolgimento soggettivo del proprio universo interiore. Gli intrecci simboleggiano metaforicamente le soglie di un passaggio oltre cui si estende l’ignoto con le sue infinite possibilità. L’artista riesce, così, ad esprimere efficacemente l’aspirazione della pittura come dimensione fenomenica di forme astratte e concrete, luogo reale e virtuale in cui è possibile mettere in connessione la profondità insondabile dello spazio e dell’anima.

 

TESTO CRITICO DI

ALBERTO MOIOLI

L’intreccio di Silvia Brambilla è diventato il simbolo, l’elemento identificativo del suo lavoro, la caratteristica che la contraddistingue e la impone al mondo dell’arte attraverso il suo stile. La maturità artistica raggiunta è il risultato di un lungo lavoro su se stessa, eseguito con una dedizione, passione e costanza irreprensibile e giustamente, ora, riconosciuta e apprezzata. Gli intrecci di Silvia stabiliscono un legame determinante tra la superficie e lo sfondo, tra presente e passato, tra esteriorità e intimità, l’idea artistica dunque non è certo solo l’aspetto legato alla gradevole grafica, bensì alla possibilità di raccontare e di raccontarsi. Intrecci che pian piano negli anni lasciano sempre più il posto a maglie più larghe, a sfondi più luminosi e sensazioni di positività e leggerezza della quale abbiamo tutti sempre più bisogno. Silvia Brambilla offre allo spettatore la possibilità di perdersi nei percorsi delle sue opere, nelle quali l’armonia e il ritmo fanno da protagonisti. L’osservatore è ormai abituato ad una prima reazione emotiva nella fruizione di un’opera d’arte, dimenticandosi spesso di assaporare serenamente il momento in cui l’opera riesce a penetrare dentro di lui. Le infinite combinazioni geometriche e tonali, alle quali ci sta abituando Silvia, riescono a stupirci e sorprenderci per l’incessante innovazione e l’invenzione del suo percorso creativo. Il gesto artistico di Silvia è dunque in linea anche con i principi espressi da Paul Klee quasi un secolo fa’ ne “La teoria della forma e della figurazione” nell’affermare che la “forma è quiete e stasi mentre la formazione è movimento” e dunque ritmo vitale. I colori e le forme delle opere di Silvia vivono dunque attraverso un ritmo che segue dinamiche e metodologie singolari. “C’è del ritmo nel volo di un uccello, nelle pulsazioni delle arterie, nel passo di un ballerino e nei periodi di un discorso” affermava Platone. Sono particolarmente contento di poter osservare in Silvia l’immagine dell’artista nata e cresciuta sul fertile territorio lombardo ed oggi pronta a raccogliere i frutti della sua passione e serietà professionale in un percorso affascinante che non può e non deve avere alcun limite.

TESTO CRITICO DI

MARIA LUIGIA LATTANZI

Mostra collettiva  “Il Profilo delle Stelle”

– VILLA TITTONI Desio MB –

Alchimia e magia. Arte che plasma la materia, il cosmo iridescente, la luce metallica delle
stelle che affiora casuale o voluta quando la mano, la testa e il cuore viaggiano insieme.
Linee tracciate ad arte le cui prospettive offrono orizzonti di fuga fatti di colore calmo e
piatto. Le stesse linee che ti ingannano e ti precipitano verso abissi fatti di prigioni opache
per l’anima. Del crollo degli Dei una cosa si può dire con certezza: non è un crollo da poco; si frantumano fracassandosi o affondano giù in una melma che inghiotte lenta. È una noia
doverli ricostruire, meglio aprire le sbarre dell’Eden e fuggire.

TESTO CRITICO DI

VITTORIO FIORI

Mostra personale “VIBRAZIONI” a cura di Emanuela Genovese

– DomusArt Vedano al Lambro MB –

Nel mondo odierno, basato sulle immagini e dominato da una tecnologia che permette una trasmissione e una riproducibilità di informazioni mai viste prima, uno dei principali aspetti che un artista deve prendere in considerazione è quello della riconoscibilità. Per non scomparire nel mare delle infinite proposte visive che invadono le nostre pupille, infatti, è necessario che le proprie opere possano essere riconoscibili – e riconosciute – tra tutte le altre. Risultare inconfondibili agli occhi dello spettatore è sempre più complesso poiché, oltre alla perfezione nella padronanza della tecnica, sono necessari uno stile, una forma e una capacità di veicolare il proprio messaggio sempre più raffinati. Silvia Brambilla è riuscita a destreggiarsi in questo groviglio con particolare naturalezza. La sua esperienza a diretto contatto con le più svariate tecniche, dalla scultura alla pittura, la sua curiosità e il diligente studio al fianco di esperti e professionisti, e la sua sorprendente precisione, coltivata con il continuo esercizio, le hanno permesso di affinare una tecnica sopraffina. Accanto a questa, l’artista ha individuato il leitmotiv dell’intreccio, efficace sia per riconoscibilità che, aspetto ancor più importante, come mezzo per comunicare il suo messaggio e portare avanti la propria ricerca. Al primo sguardo, le opere di Silvia Brambilla suggeriscono una suggestione che riporta alla mente la corrente avanguardista del raggismo, possono infatti ricordare alcune opere di Michail Larionov, maggiore esponente insieme a Natalja Gončarova. Ma l’artista non si limita a tratteggiare fasci di luce come gli artisti russi nel primo Novecento. Bensì, inserisce gli stessi in un contesto molto più ampio e complesso di un mondo di intrecci incastonato in un universo di colore e sfumature. La costruzione di piani opposti logora ogni certezza e insinua un perenne dubbio sul quale sia il piano principale e quale lo sfondo. L’incredibile precisione nel tratto e nella composizione rendono gli intrecci tridimensionali, la luce che producono le sfumature è talmente realistica da far uscire il disegno dalla dimensione della tela. Di più, a far entrare lo spettatore nel dipinto. Qui l’importanza dell’impatto e la capacità di trasmettere il proprio messaggio. Nei suoi quadri, Silvia Brambilla esprime tutta la propria interiorità e riproduce un mondo intimo di emozioni e riflessioni. Nello stesso momento, ci comunica una complessità e una ricerca che pervadono le nostre vite e che ognuno di noi può riconoscere e condividere con l’artista. La ricerca artistica si sovrappone alla ricerca del bandolo della matassa di un mondo che è intimo e personale e, allo stesso tempo, condiviso e sociale. L’universo creato da Silvia Brambilla è un intricato labirinto, in cui le strade si incrociano, si diramano, si sovrappongono. I piani si compenetrano tra loro, debilitando l’equilibrio che credevamo sostenesse il nostro mondo e le nostre vite. L’occhio si perde nel cercare una strada giusta, una via d’uscita, una conclusione, che necessariamente, nella limitata visione offerta dalla tela, nella sua finitezza, non troverà. Lo stesso effetto, le stesse ricerche e le stesse difficoltà che troviamo ogni giorno nelle nostre esistenze, dal micro livello della quotidianità, al macro livello delle questioni fondamentali che regolano la società. L’attualità e l’impatto di un artista nel mondo dell’arte si misurano proprio sulla base della loro capacità di comunicare con i fruitori delle opere. Da questo punto di vista, possiamo, senza ombra di dubbio, affermare che Silvia Brambilla è un’artista di grande impatto e attualità. Le sue opere riflettono domande, inquietudini e prospettive condivise, di cui ogni essere umano ha esperienza. Un messaggio che può inquietare, anche se controbilanciato dal colore e dalla piacevolezza estetica delle opere, ma che è nello stesso momento un invito a non fermarsi, non abbandonare la ricerca. La via d’uscita da questo inestricabile labirinto potrebbe essere difficile, ma la bellezza della vita risiede anche nella fantasia e nella sperimentazione di strade che ritenevamo impensabili.